Vi vedo care polerine in piedi davanti ai vostri pali infarinate di magnesite a lavorare duramente per fare l’Iron-x. Mentre vi osservo mi chiedo: “ma serve davvero saperlo fare, se poi non sai neanche fare le figure base e non sai unirle assieme?”.
Sono fermamente convinta che ognuno debba vivere questo sport come meglio crede e se pensate che fare l’Iron-x è importantissimo FATELO! Lavorate sodo, fate potenziamento, andate in palestra e provatelo mille volte. Se invece sentite che vi manca qualcosa e vorreste di più dall’allenamento allora vi racconto la mia storia.
In questi quattro anni di pole ho fatto grandissimi progressi nell’allenamento, ma soltanto una cosa mi ha permesso di fare dei salti rapidi e inattesi: la preparazione di una coreografia.
Il primo saggio al Milan Pole Dance (dove ho iniziato ad allenarmi), la coreografia creata per me da Marion Crampe che ho portato alla prima Italian Pole Dance Conference nel 2013 (realizzata per la web series Training Days: a Pole Dance Diary) e la coreografia che ho creato per l’esibizione alla conferenza di quest’anno.
Tutte e tre le volte ho messo a dura prova il mio corpo e la mia mente. Gli ho chiesto il massimo, ho lavorato sulla resistenza fisica ripetendo e ripetendo le sequenze e le figure. Ho lavorato sul fiato, we ragazze stare 3 minuti sul palo è stancante. Ho lavorato sull’interpretazione per rendere l’esibizione non solo mia, ma di tutti.
Dopo essere salita sul palco mi rendevo conto che il mio corpo era andato oltre. Era cresciuto migliorato avevo fatto quel passo che da mesi cercavo di fare. Avete presente quando nei videogiochi bisogna superare la difficilissima prova che ti porterà al livello successivo? Dopo un’esibizione mi sentivo così pronta per il prossimo livello.
Visto quanto è stato utile per me, ho proposto alle scuole in cui insegno di inserire una lezione di Combo Pole pensata per imparare come unire più figure in combinazioni sul palo. Sia chiaro non ho inventato l’acqua calda, ci sono scuole che la fanno già. Ma la trovo così importante che penso debba sempre essere inclusa nei piani di allenamento di ogni scuola.
Leggendo Combo Pole avete pensato subito a combinazioni di figure impossibili?
La pole dance non è fatta solo di iron-x e twisted grip. C’è anche da lavorare sulla pulizia delle figure, sull’interpretazione, sulla fluidità. Lo sapevate che c’è un mondo di “figure minori” che unite insieme danno vita a combinazioni molto interessanti? Cercando su Youtube e Instagram ne ho trovate davvero tante e le condividerò prestissimo con tutte voi qui su Pole Dance Italy.
Le Killer Combo
Questo è il soprannome dato alla mia lezione perché solitamente si esce a pezzi. Non per le figure incredibili, ma perché quando programmo le lezioni cerco di proporre combinazioni che abbiano il giusto mix tra fattibilità e superamento dei propri limiti. Cerco di ricreare quelle sensazioni che ho provato lavorando sulle coreografie:
- fare e rifare fino a quando le mani non ti fanno male;
- lavorare su figure alla mia portata cercando di perfezionarle;
- aggiungere qualcosa di nuovo, perché bisogna sempre mettersi alla prova;
- fare e rifare fino a quando anche le dita dei piedi ti fanno male.
Volete vedere se funziona davvero?
Se a scuola avete già visto delle combinazioni scrivetele tutte su un foglio di carta e sceglietene tre. Tra queste tre ce ne deve essere una per voi semplice, una mediamente semplice e una difficile.
Ora scegliete una musica e provate le tre combinazioni costruendo tra una e l’altra dei passaggi a terra come una camminata, un giro intorno al palo, dei passi di danza. Se non siete portate per la danza lanciatevi come quando con la musica a tutto volume passate la scopa ballando (io lo faccio sempre).
Ogni volta che la canzone riparte invertite le combinazioni. Se la prima volta avete fatto “combo semplice, combo media, combo difficile”, la seconda volta fate “combo difficile, combo semplice, combo media”.
Fate e rifate e rifate e rifate e poi fatemi sapere come è andata, se vi sentite più forti e confidenti. Ci terrei davvero tanto a conoscere le vostre sensazioni.
Photo: “Alex Shchukin” al Pole Art 2013 by Federico Zazzara Chebobjim