Che vacanze sarebbero se durante i vari tour, visite ai musei, gite non vai almeno una volta in uno studio di pole dance ad allenarti? Sarebbero delle vacanze rilassanti, ma trovo sempre molto stimolante provare un nuovo studio in un’altra città. Se sei capitato qui per caso e non ti interessa la pole dance, scorri l’articolo e troverai i miei suggerimenti per visitare la città.
La pole dance in America o meglio a New York
Delle cinque scuole che avevo selezionato prima di partire per il mio viaggio in America alla fine sono riuscita ad andare solo in una: la Body&Pole di New York. Come mai non ne ho visitate di più? Per diversi motivi tra cui:
- alcune scuole non hanno mai risposto alle mie email in cui chiedevo informazioni su come registrarmi alle lezioni e su come pagare. Ancora oggi se ci ripenso mi sembra assurdo;
- i primi cinque giorni in America ho lottato contro il Jet Lag. Di giorno dormivo in piedi e di notte ero sveglia come noi. Non mi sembrava il caso di rischiare appendendomi ad un palo da pole dance;
- sarei potuta andare a Las Vegas, ma la scuola era ad un’ora di autobus dal mio albergo e visto il poco tempo a disposizione per godermi la città, ho preferito saltare.
Mentre a New York tutto sembrava pianificato per farmi fare pole dance. Il mio hotel il Manatthan Affinia era a 5 minuti a piedi dalla Body&Pole, il jet lag era passato, e anche se non avevano risposto alla mia mail mi sono tuffata alla reception dicendo: “buonasera vorrei fare una lezione. Stasera”. Ha funzionato!
New York è una città strana, caotica, rumorosa. Di corsa dal lunedì al venerdì e quasi nascosta il sabato e la domenica. Come inizi a girarla ti sembra di conoscerla da una vita, forse grazie agli innumerevoli film che vi hanno girato. Quanto entri alla Body&Pole dimentichi la città e speri di poter stare a New York per sei mesi. Gli insegnanti sono ottimi e sono più o meno una ventina, ci sono cinque sale decorate con pareti nere e parquet bronzo, lezioni tutti i giorni dalle 10 alle 22 di tutto: pole, acrobatica, stretching, potenziamento, danza, floorwork. Avrei voluto chiudermi dentro tutto il giorno e scordarmi New York.
L’atmosfera a scuola è rilassata, le receptionist sono cortesi, le ragazze a lezione si incitano e si supportano a vicenda e le insegnanti sono pronte a svelarti fino all’ultimo segreto per eseguire correttamente le figure e rimanere perfettamente incollata al palo in posizione. Niente misteri nell’insegnamento: questa è la figura, questi sono i punti di appoggio al palo, se non hai la spaccata fai questa figura così, per fare quest’altra tieni il braccio più tirato. Mi sono sentita seguita e anche coccolata.
Le lezioni tecniche durano 1:30 e arrivano fino al livello 5. Solitamente il palo si divide con un’altra persona, anche nella sala più grande con sei pali . Penso che sia la giusta combinazione, pochi pali, molto spazio tra uno e l’altro e poche persone, così siamo più seguite.
- la durata di 1:30 ti lascia il tempo per provare e riprovare le figure e permette all’insegnante di dedicarsi completamente a tutti gli allievi;
- due persone al palo, per quanto spesso venga criticato in Italia, è perfetto perché così ci si fa assistenza e ci si aiuta a vicenda. In più l’insegnante riesce a seguire tutti.
Una cosa che mi ha sorpreso positivamente è stato vedere a lezione un’insegnante di un’altra scuola. E pensare che in Italia ci sono diverse scuole che se sanno che insegni non ti accettano come alunna. Mi sembra un atteggiamento ridicolo, ma di cosa hanno paura? Ognuno è libero di fare quello che vuole, ma sono sicura al 100% che se una persona frequenta una scuola è perché le piace quella scuola e non la cambierebbe mai per nulla al mondo.
L’ultima sera a New York mi sono ritagliata del tempo per un fantastico pole jam con la mia socia co-founder della Pole Dancing Bloggers Association Sheena La Shay e con Starrene Rhett Rocque blogger di Grunts and Glam. Abbiamo passato due ore a fare pole dance dal floowork, alla sexy pole, passando per il twerking, che a me non veniva proprio. Ci siamo legate, stropicciate, abbiamo portato sul palo le nostre emozioni ballando. Mi è piaciuto davvero tanto e a Settembre vorrei organizzare qualche giornata di questo tipo a Milano.
Se c’è Sheena di solito c’è un video. Noi abbiamo deciso di dedicarlo alla campagna Bringing Sexy Back, lanciata ogni anno da United Pole Artists lancia per ricordarci quali sono le radici del nostro sport.
I miei brevi consigli per girare New York
New York si gira benissimo con la metropolitana anche se qualcuno dice che sia difficile capirci qualcosa con tutte quelle linee. Capendo come è suddivisa la città tutto sarà più semplice. Le linee della metropolitana vanno verso nord direzione Uptown e verso sud direzione Downtown. Una volta capito se dovete andare a nord o a sud, leggere i cartelli in metropoitana sarà un gioco da ragazzi e avrete risolto una buona parte dei problemi. Sulle cartine Se state più di una settimana il pass 7 giorni è quello che fa per voi. Per averlo basta andare agli sportelli automatici in metropolitana multilingue, acquistare una metrocard e ricaricarla. Le metropolitane d’estate sono calde ma che dico caldissime, ma molto originali. Ad ogni fermata troverete mosaici, pitture e altri incontri interessanti come le piccole creature di bronzo di di Tom Otterness che potete trovare alla fermata 14th Street / 8th Avenue.
Cosa non potete perdere
Oltre alle tappe solite e da non perdere come Times Square, Central Park. Tra le zone che mi sono rimaste più impresse di sicuro sono
Fare una passaggiata sulla Highline. Si tratta di una vecchia linea ferroviaria recuperata dai residenti e resa un’affascinante passeggiata tra i vecchi binari con fiori, sedie e sdraio dove rilassarsi e leggersi un buon libro oppure per partecipare alle tante attività organizzate.
Bere qualcosa al Seaport District NYC sotto al ponte di Brooklyn. Si tratta di un’area in totale ristrutturazione molto giovane e con tanti localini dove fermarsi per rilassarsi. Vicino c’è anche il museo navale all’aperto dove poter vedere vascelli da tutto il mondo.
9/11 Memorial al posto dei grattacielli distrutti in quel terribile giorno, ora ci sono due fontane. Profonde e rumorose, ti trascinano in fondo con il loro suono come se venissi risucchiata nei meandri della terra. In quel momento il rumore della città sparisce.
Un must da girare a piedi è Central Park il polmone verde della città. Da non perdere la giostra Carousel del 1870 con i cavalli stile Mary Poppins, e la Strawberry Fields Memorial una zona dedicata interamente al cantante John Lennon al cui centro trovate il mosaico Imagine. Se poi siete molto romantici potete affittare una barca e farvi il giro per il lago.
Ma che un giretto sotto la Statua della Libertà ed Ellis Island non ce lo facciamo? Per andarci ci sono i traghetti della Statue Cruises che partono da Battery Park. I biglietti li potete comprare direttamente all’imbarco e comprendono sia la visita sotto la Statua che nell’isola che ha accolto tanti migranti da tutto il mondo Ellis Island. Se decidete di salire in cima a Miss Liberty prenotateli in largo anticipo perché a quanto pare ci sono liste di attesa di almeno tre mesi.
Il Flatiron Building da quella sua forma bizzara, mi ha lasciata senza parole. Se mentre lo ammirate vi viene un’improvvisa voglia di caffé espresso sappiate che li dietro c’è uno dei negozi di Eataly dove sentirsi un attimo a casa nella caotica New York.
Per i più gotici il cimitero di Green Wood a Brooklyn. Non vi aspettate però i cimiteri come i nostri. Llì ci sono ampie strade e a quanto pare ci organizzino anche eventi e piccoli concerti.
Salire sul Rockefeller o sull’Empire State Building? Se come me decidete di non salire su tutti i grattacieli della città, vi consiglio di salire sul Rockefeller all’ora del tramonto. Lo consigliano anche i cittadini di New York perché da lì avrete un’ottima vista dell’Empire e soprattutto godervi lo skyline new yorkese con una luce incredibile.
Purtroppo non bastano cinque giorni per girare completamente una città come New York. Prima di partire studiate bene i percorsi e le cose che volete vedere e ritagliatevi del tempo per sentirne il profumo, viverne il caos, tuffarvi nelle emozioni e le atmosfere da film che questa città sa creare in ognuno di noi.
Fonti
Un libro che ho trovato molto utile per girare è stato New York Low Cost di Alice Avallone e di sicuro da leggere il blog Vivere New York con tutti i suoi itinerari.