Origine e misteri di questa reputazione nel mondo della pole dance
Ho attirato la vostra attenzione vero ahah?
Con questo titolo volutamente provocatorio vorrei affrontare un tema che mi sta molto a cuore e sul quale difficilmente ci si pronuncia apertamente.
Ossia la considerazione che abbiamo noi polers l’una dell’altra.
Insomma, già stiamo sulle balle a Instagram.
Sì esatto, non sto parlando dei commenti che arrivano dall’immancabile uomo medio, il quale inevitabilmente sente il dovere di esprimersi quando sente il binomio “palo e donna”.
Sono quei commenti che col tempo impariamo a farci scivolare di dosso, forti del fatto che stiamo dimostrando ogni giorno con i fatti la potenza, la bellezza, e la tempra innate nel nostro sport.
Oggi parliamo di cosa avviene fra noi, all’interno della Pole family se così la si vuol chiamare.
La pole dance e le sue sfumature
Se da una parte abbiamo le appassionate di pole sport acrobatic e le appassionate di pole artistic, dall’altra parte ci sono le appassionate di exotic.
Perché mai questa distinzione vi chiederete voi.
Andiamo avanti, è interessante.
Purtroppo è proprio questo che si percepisce nettamente parlando con molte polers, e probabilmente la chiave di lettura è molto più lineare di quanto pensiamo.
Possiamo capire, e stimare anche, una persona che vuole portare il proprio corpo al massimo, raggiungere livelli di forza, flessibilità, fluidità e resistenza tali da far restare a bocca aperta chiunque la guardi. Quando incontriamo atlete che amano il Pole Sport e che hanno alle spalle un lungo percorso, ai nostri occhi appare una donna che non si è mai arresa e continua a non arrendersi, che non ha paura di misurarsi con i propri limiti per trasformarli in punti di forza, che si allena con la certezza che otterrà quello per cui sta lavorando e che niente è mai troppo per lei.
Possiamo altresì capire ed ammirare chi fa dell’espressività e la danza il proprio obiettivo e punto di forza. Chi sogna di salire sul palco ed emozionare il pubblico, riuscendo a trasmettere delle sensazioni astratte o tangibili tramite il proprio corpo e la padronanza di esso, ma soprattutto tramite la propria anima messa completamente a nudo in quei pochi minuti. Tramite la propria arte.
Ma siamo pronte ad estimare un’appassionata di exotic pole?
Una donna che mette al centro della propria performance la sensualità, l’esaltazione del proprio corpo e della propria femminilità?
Una donna che, se la osservi bene e la ascolti, non è assolutamente fuori luogo. È una donna che non è assolutamente volgare, che crede in quello che fa. Non ha paura di mostrare il suo lato femminile, che ha trovato nella pole l’emozione di sentirsi forte, attraente, bella…è, come ognuna di noi quando saliamo sul palo, sé stessa.
Eppure non tutte le altre polers riescono a guardare questa donna con gli stessi occhi con cui guardano un’atleta che non ha toccato certe corde.
Perché è a causa sua se la gente ancora là fuori ci confonde con le ballerine di lap-dance. E così mentre noi ci sbattiamo per essere riconosciute delle sportive al 100%, soprattutto a livello culturale, questa sale su dei tacchi assurdi e fa la mignotta intorno al palo.
Ammettilo, almeno una volta lo hai pensato.
Ma tranquilla, anch’io la prima volta che ho visto un video di exotic ho avuto un attimo di confusione. Semplicemente non la conoscevo e così la prima domanda che mi attraversò la mente fu un qualcosa di simile a:
“Ma…che è sta storia?”
Continua a leggere, adesso facciamo chiarezza : )
In origine non era la pole dance. In origine era il night club
Alzi la mano chiunque si sia presa una battuta dall’immancabile uomo medio sopracitato.
Bene, tutte quante
E probabilmente è vero, come abbiamo già visto in questo articolo, parte della nostra storia artistica e sportiva è nata proprio in quei locali, donandoci questa sfumatura considerata dirty che scatena sempre risatine da una parte e mascella serrata dall’altra.
Naturalmente le cose sono cambiate e si sono evolute, ma negare questa verità sarebbe solo sciocco, come sarebbe sciocco presupporre a prescindere che la mamma della pole exotic non sia stata una stripper.
E allora?
Fermiamoci e riflettiamo su questo concetto.
Oggi non scriverò della pole exotic come disciplina, lo ha già fatto in modo eccellente Valentina Domino in questo articolo.
Voglio porre l’accento su un altro concetto.
Pole dance a parte, non è forse vero che la sensualità fa parte di noi donne?
Che dentro ogni donna c’è il desiderio di guardarsi allo specchio e piacersi e sentirsi, perché no, desiderabile?
La sensualità, la bellezza, e la loro ricerca sono innate nell’essere umano. È un percorso che va dal fascino che proviamo nel vedere il manto di una tigre, passando per la coda di un pavone, fino ad arrivare alla Venere di Botticelli.
E perché mai non dovremmo ricercare questa bellezza in noi stesse, perché mai non dovremmo ammirare una donna che, seppur non perfetta, appena inizia a muoversi attorno al nostro amato palo riesce a trasformarsi in una dea che si emoziona ed emoziona?
E soprattutto perché altre donne considerano indecorose le donne che scelgono di mostrare questo lato?
Perché ci hanno insegnato che non si fa?
Viviamo in una società che da tempo immemore ci insegna che tutto ciò che accosta ad una donna l’aggettivo “erotico” va direttamente a braccetto con altri aggettivi che di certo non ne esaltano la personalità.
Ma non cadiamo nella mediocrità, non cadiamo nella trappola del bianco o nero.
Stiamo parlando di pole dance. Stiamo parlando di arte.
Ci sono 1000 sfumature in mezzo, una scala di grigi infinita che va a toccare più sfumature di ognuno di noi. Sfumature che fanno parte dell’animo umano, e delle quali dobbiamo essere soltanto fiere. Perché sono parti di noi che esistono e che come tali non devono essere rinnegate. Non ce n’è motivo.
Per cui quando vedete un’atleta, un’artista, che vola intorno al palo indossando dei tacchi, ricordate che avete davanti a voi una persona con la sua storia, i suoi obiettivi, e naturalmente anche i suoi momenti di titubanza.
È una donna che ha come obiettivo la piena consapevolezza del proprio corpo, il riuscire a trasmettere agilità, delicatezza, e sensualità mentre da un handspring passa in Iron X, in modo così leggero che sembra prendere in giro la forza di gravità con il suo bellissimo sorriso.
Pensate ancora che questa donna non meriti la vostra stima? La pole dance non ci insegna questo
Ricordiamoci uno dei capisaldi della nostra disciplina. Una caratteristica che tanti, forse tutti, ci invidiano non appena lo capiscono a pieno: non c’è sfumatura dell’animo umano che la pole dance non esprima. Non c’è obiettivo che non ci si possa prefissare che la pole dance escluda a prescindere.
Sport, danza, teatro, intrattenimento, singolo o in coppia…la pole è tutto questo. E ognuno di noi la arricchisce ogni giorno mettendosi alla prova intorno al palo, ascoltandosi e scoprendosi, e una volta raggiunta questa consapevolezza sfidandosi traguardo dopo traguardo.
Non ci sono poler di serie A e di serie B.
Ci sono solo poler che hanno la tenacia di andare avanti nonostante i dolori e i lividi, che ogni giorno si alzano e hanno l’obiettivo di essere migliori rispetto a ieri.