Facevo pole dance tutti i giorni, forse mi allenavo più allora che oggi, ma non lo facevo ufficialmente. Non c’era una scuola, ma solo tanti giochi e nel giardino condominiale c’era un fantastico castello di metallo tutto da scalare.
Nessuno sembrava essere sorpreso di vederci appese là in alto, oppure a testa in giù o prese a scalare il castello magico insomma a divertirci. Mentre se oggi diciamo che un bambino fa pole dance, subito vediamo facce diffidenti e perplesse.
Eppure proprio a giugno 2012 a Cesenatico all’Italian Pole Championship, hanno gareggiato tre fortissime bambine dai 10 ai 12 anni nella categoria Junior dedicata ai più piccoli. In quell’occasione ho avuto il piacere di ammirare sul palco le campionesse italiane di domani Sara, Giorgia e Chiara, e di incontrare le loro mamme Luciana, Moira e Cristina. Abbiamo chiacchierato un po’ sulla pole dance e sui bambini, che cosa ne pensavano loro e le bimbe, che a vedere dalle facce emozionate prima della gara già ci dicevano moltissimo.
Tutte e tre le bimbe hanno iniziato pole dance nel dicembre 2011 nella scuola di Sara Brilli a Roma, dove già frequentavano i corsi di danza moderna. È stata infatti Sara a far conoscere questo sport alle mamme e alle bimbe, raccontandogli esattamente di cosa si trattasse, spiegando anche la storia di questo sport, quello che succede nel mondo e facendogli vedere le coreografie che aveva creato per i campionati internazionali alla quale ha partecipato e togliendo già da subito qualsiasi possibile dubbio. Ma a scegliere di provarlo prima e praticarlo poi sono state direttamente le bambine, incuriosite nel vedere la loro maestra fare acrobazie al palo.
“Il tutto è nato per caso“ dice Moira la mamma di Giorgia e continua “Sara Brilli ha inserito il corso di pole dance nella stessa palestra dove le bambine facevano con lei danza moderna. Le bambine vedendo dal vivo le sue evoluzioni hanno voluto provare. Complice l’entusiasmo e la curiosità, hanno continuato a “giocare” fino a quando il gioco non si è trasformato in passione. Noi genitori non abbiamo fatto altro che seguirle costantemente nella loro passione. Inoltre la professionalità di Sara per noi è stata una garanzia.”
Sono infatti state le bambine le prime a voler provare la pole dance, per curiosità, per gioco. Non tutte le mamme ne erano felicissime all’inizio, ma più che altro si chiedevano se la pole dance non era uno sport pericoloso . Come Cristina che ci ha confessato un piccolo segreto “Inizialmente da mamma ansiosa (le evoluzioni acrobatiche mi mettevano paura) non ero predisposta, ma Chiara ha veramente insistito molto, trasmettendomi una passione autentica e, anche sostenuta da mio marito, abbiamo deciso che poteva provare.”
Decidere di far iniziare una disciplina così poco conosciuta e sopratutto sempre confusa con lap dance, deve essere stata per le mamme una bella sfida. Quando devono spiegare che sport praticano le figlie, si trovano di fronte a due tipi di persone: persone curiose che hanno voglia di conoscere e a persone che storcono il naso. Come ha raccontato Luciana “in alcuni casi c’era pura curiosità verso un’attività nuova e sconosciuta, in altri casi c’era un po’ di perplessità, immediatamente fugata, però, sia dalla consapevolezza che dei genitori non avrebbero di certo permesso alla loro figlia di immolarsi in qualcosa di poco adatto alla sua età, sia dall’approfondimento della conoscenza di questa disciplina” . Mentre Moira ci ha confessato che Giorgia ha dei fan davvero speciali: i nonni.
Dopo solo 6 mesi di allenamento e così giovani, erano già pronte per partecipare all’Italian Pole Championship, nella categoria Junior. Gli abbiamo chiesto se la scelta di far partecipare le figlie ad un campionato nazionale fosse stata fatta per supportare la causa della pole dance ovvero dargli credito agli occhi del pubblico, ma assolutamente no! Prima di tutto c’è stata la passione delle bimbe per questo sport.
LUCIANA: Come dicevo la scelta di questa attività per mia figlia è stata fatta direttamente da lei ed io, come mamma, ho deciso di appoggiarla e seguirla – fino a farla partecipare ad un campionato – non certo per sostenere “la causa pole dance” (non trovo ci sia una “causa da sostenere” nello svolgere un’attività fisica) ma perché ho visto mia figlia appassionata e piena di grinta verso qualcosa che, di sicuro, non è semplicemente un capriccio considerato l’impegno e lo sforzo fisico che questa disciplina richiede. Penso che, ove possibile, qualsiasi passione sana e pulita debba essere assecondata …… a qualsiasi età, perché la voglia di provare non può che arricchire.
MOIRA: Ad una bambina di undici anni non puoi chiedere di supportare una causa, ma solo di divertirsi in una competizione.
CRISTINA: Abbiamo partecipato affrontando tutto con serenità e freschezza. Né come un gioco, né per sostenere la causa pole dance. All’epoca non sapevo neppure ci fosse una causa pole dance. Anzi è stato proprio durante il Campionato, quando abbiamo incontrato Valentina di Pole Dance Italy che ci ha fatto piu o meno lo stesso tipo di domanda e per la prima volta mi sono chiesta perché. Ho studiato un po’ approfondendo l’argomento. Ci sono persone che vedono la malizia anche “storica” della pole perché non vivono quotidianamente cio’ che sta diventando. Perché non hanno mai visto probabilmente delle vere atlete esibirsi. Mi chiedo perché si debba sempre vedere del marcio anche dove non c’è. Le nostre bimbe sono senza malizia. Non erano meravigliose a Giugno su quel palco? Non hanno trasmesso semplicemente passione? E comunque il campionato italiano, il primo delle nostre piccole è stato importante anche per noi mamme. Abbiamo avuto modo di apprezzare le atlete e siamo state inondate da una vera e propria sferzata di energia.
Io c’ero al campionato italiano e vi assicuro che queste bimbe hanno trasmesso davvero tanta passione, energia, voglia di farcela, voglia di non sbagliare e dare il meglio, si sono divertite e gli occhi gli brillavano dalla gioia. Mi vien da pensare che forse siamo noi che dovremmo andare a lezione da loro.
Questa è la risposta di Giorgia alla mamma Moira, alla mia domanda: cosa pensano della pole dance le vostre bimbe? Non c’è da pensare molto in effetti c’è da mettersi in moto e praticarla con passione, come fanno anche Sara e Chiara.
LUCIANA: La risposta è nella passione che mia figlia ci mette.
CRISTINA: Giro direttamente la tua domanda a Chiara: “Per me la Pole è una passione!!! Me l’ha trasmessa Sara. Mi ha sempre incuriosito vederla fare delle acrobazie spettacolari. Ero intenzionata a seguirla e con il suo insegnamento e il mio impegno riesco a fare delle cose che credevo per me impossibili. E questa è una spinta per migliorare. Fare pole mi rende felice!!! Proviamo davanti allo specchio e spesso vedere cosa riesco a fare mi rende ancora più felice.
Domanda di rito, non ce l’ho fatta a non farla: Consigliereste ad altre mamme questo sport per i loro figli?
LUCIANA: Qualcuno all’inizio, mi ha chiesto se non trovavo pericoloso lasciare che mia figlia, a soli 10 anni, si arrampicasse lassù, ma io penso che anche attività più semplici possano essere pericolose. Credo piuttosto che sia fondamentale affidarsi a persone competenti e di cui si ha fiducia, persone che non fanno fare il “passo più lungo della gamba” semplicemente per “provare”, ma che lavorano seriamente e nella consapevolezza di avere a che fare con delle bambine. Io ho avuto la fortuna di poter affidare mia figlia, per la pole dance, ad un’insegnante che già conoscevo e nella quale riponevo fiducia.
Quindi il consiglio che darei ad altre mamme è sicuramente quello di non lasciarsi frenare dalla paura del nuovo, ma piuttosto affidarsi a persone competenti per assecondare le inclinazioni dei propri figli.
MOIRA: Si, la consiglierei. È uno sport completo sia dal punto di vista atletico che coreografico. Fa scoprire alle ragazze l’armonia del loro corpo, la leggerezza dei movimenti, i loro limiti e i loro punti di forza.
CRISTINA: Si, sinceramente lo consiglierei e vi do la mia motivazione: la pole ha dato alla mia bimba forza fisica e vigore intellettuale. Ogni “obiettivo raggiunto” con la pole è il risultato di un duro lavoro fisico e mentale; Lei ha continuato, involontariamente, ad applicare il metodo per il raggiungimento dell’obiettivo anche nella Sua vita: nello studio, nell’amicizia. Ha imparato che per avere qualsiasi tipo di risultato è necessario applicarsi con costanza e lavoro.
Una domanda ce la siamo proprio dimenticata: e voi mamme l’avete già provata la pole dance?
Grazie a Luciana, Moira e Cristina per la loro disponibilità e per il tempo che ci hanno dedicato e un in bocca al lupo e alle tre giovanissime pole dancers e brava Sara Brilli per aver intrapreso questo percorso di insegnamento.
Moltissime scuole hanno attivato corsi di pole dance per bambini e ragazzi. Per informazioni vi consigliamo di contattare le singole scuole qui trovate l’elenco completo https://www.poledanceitaly.com/scuole-pole-dance-italia/.