Ci sono dei momenti, mentre faccio stretching o mentre penso che dovrò andare a lezione, in cui mi chiedo perché lo sto facendo? Perché devo sopportare quel dolore che a volte mi fa mancare il fiato?
Passione? Determinazione? Voglia di mettermi alla prova? Un insieme di queste tre cose più la consapevolezza che mi sento meglio e che quando faccio pole sento che i miei movimenti sono più fluidi.
In un precedente articolo vi avevo detto cosa è importante da fare per ottenere il massimo dei risultati dallo stretching, in questo ho raccolto le migliori scuse che anche io ho utilizzato per non farlo. Per scrivere questo articolo ho preso inspirazione dal blog di Sofia Vanzetti riportando le mie esperienze personali. Anche lei ha lavorato tantissimo sullo stretching ottenendo ottimi risultati.
Partiamo con l’elenco delle sette scuse principali. Se le avete già utilizzate tutte avete vinto voi, ma sono sicura che ne avrete molte altre, anche di creative, da raccontarci. Se avete voglia raccontatecelo lasciando un commento all’articolo.
1# Sono troppo grande per fare stretching
Ho 30 anni, non sono grande ma non sono neanche piccola. Di sicuro non ho 8 anni e il mio corpo non è flessibile di natura, però con tanto tanto impegno sto ottenendo risultati come la spaccata frontale. Se non ci credete guardate qui:
2# Non ho tempo
Questa è la mia preferita. Quando la mia insegnante mi ha detto “Vale tutti i giorni dovresti fare qualcosina di stretching, anche poco” mi sono chiesta quando avrei potuto farlo. Ad oggi non mi sono ancora ritagliata mezz’ora prima di andare a dormire o la mattina appena sveglia, ma lo metterò prestissimo nel mio piano di allenamento . Oh, quantomeno ci provo.
3# Mi fa troppo troppo male, non resisto
Anche io soffro durante la lezione e quando finisco sono provata, ma poi passa. Cosa faccio per sentire meno male? Durante l’allenamento cerco di non pensare alla fatica ma di focalizzare la mia attenzione sul corpo, sui muscoli che si rilassano e sulla respirazione. Quest’ultima è fondamentale! In questo modo la fatica si riduce e grazie alla concentrazione riesco a rilassarmi di più, permettendo al mio corpo di sciogliersi. Se vi ripetete nella testa “fa male, non ce la farò mai” fidatevi che farà male e non ce la farete mai. Take it easy.
4# Ho paura di farmi male
Anche io avevo paura di farmi male, soprattutto quando si parla di schiena. Per questo ho preferito rivolgermi a Sheila: lei sa quello che fa, che sa come farmi riscaldare e capisce subito cosa non va e mi corregge. Con lei mi sento sicura di provare anche cose più difficili.
5# Gli altri sono meglio di me
Sì è vero! Ci sono e ci saranno persone più flessibili di te ma anche meno flessibili di te. È veramente importante? Pensa per te, poniti degli obiettivi realistici che tengano in considerazione quanto tempo potrai dedicare allo stretching e come funziona il tuo corpo e inizia. Fatti delle foto durante il percorso: molto spesso non ti rendi conto di quanto stai migliorando e le foto ti aiuteranno a vedere i tuoi progressi. Le selfie in questo caso sono un po’ complicate da fare, ma possono essere d’aiuto.
6# Ho le braccia o le gambe troppo corte o troppo lunghe
Non ci crederete, ma questa è una delle top scuse di chi fa stretching. L’ho usata anche io, perché nelle posizioni in cui magari il tuo braccio destro deve afferrare la gamba sinistra che nel frattempo si stende (va beh avete capito), mi sento come se il mio braccio non fosse abbastanza lungo. Strano che dopo aver ripetuto quell’esercizio un po’ di volte alla fine io ce l’abbia fatta.
7# Sono rigida come un legno
Se tu non fossi rigida come un legno non staresti leggendo questo articolo. Ma se lo sei, spegni il computer e vai a fare stretching. Altrimenti ci credo che non hai mai tempo.
E tu quale scusa usi per non fare stretching?
Iimmagine di cover: ballerina Mary Helen Bowers foto di Stacey Mark