Quando sento la parola saggio di solito tremo. Per lo stress nell’organizzarlo, perché di solito si arriva sempre all’ultimo, ma anche per la mia nota l’ansia da esibizione. Ho sviluppato una capacità strabiliante nel riuscire asaltarlo sempre, sia come alunna che come insegnante. Lo so non si fa, ma è proprio uno di quegli eventi a cui mi piace andare da spettatrice e guardare le alunne felici ad esibirsi.
Questa volta non è successa nessuna di queste tre cose. Se il mio obiettivo quando ho iniziato l’Accademia Kataklò e il corso per insegnanti KPC era quello di mettermi alla prova, migliorarmi e farmi passare quest’ansia da prestazione ebbene forse ci sono riuscita. Dico forse perché non l’ho ancora provato fuori dalle “confortanti” mura dell’Accademia.
Dopo un anno duro di allenamenti, prove e esami, in cui ho dovuto lottare giornalmente contro me stessa e alla mia testa che mi ripeteva “ma cosa sei qui a fare”, “ma dove pensi di andare”, “hai il tuo lavoro, la tua vita, le tue cose”, fine anno era finalmente arrivato e io ero riuscita a non mollare pur avendolo pensato più volte. Mi spiace di non aver raccontato di più, ma giuro che alla sera quando tornavo a casa e dovevo mettermi a lavorare ero stravolta. Ma il saggio non posso non raccontarvelo perché è stato incredibilmente bello parteciparvi.
Dopo due giorni di prove, ovviamente nei due giorni più caldi di giugno, abbiamo messo in scena quello che gli insegnanti avevano pensato per noi. Tre sale e tre elementi da portare in scena per 45 minuti di seguito e a seguire vari pezzi di gruppo. Per la prima parte sono finita nella sala con gli sci, le tutine aderenti, 400 gradi e un caldo che non vi dico altro che sci. In questo pezzo cui collaboravo con Guzel, anche lei pole dancer, che è stata per me grande supporto durante l’anno accademico.
Gli sci sono uno strumento incredibile da usare, dovreste vedere come li usano i ragazzi della compagnia Kataklò in persona. Si sdraiano letteralmente a terra!
Dopo i 45 minuti di sci la serata si è spostata in un’unica sala e ci alternavamo in gruppi e diverse esibizioni senza sosta. Non ci potevo credere. mi sentivo tranquilla e senza ansie, anzi non vedevo l’ora di entrare in scena. Abbiamo portato alcuni pezzi fatti durante le lezioni e anche alcuni pezzi famosi della compagnia Kataklò provati durante tutto l’anno. Non ci potevo credere io ero lì! Mi stavo esibendo davanti ai miei amici, a tutti gli insegnanti e stavo mettendo in scena quello che avevo visto fare ai ragazzi della compagnia nello spettacolo Puzzle a Febbraio a Milano. Non so come spiegare l’emozione, non ci sono parole. Poter essere lì è stato un onore immenso. Sembrerò esagerata, ma se non mi credete andate a vedere un loro spettacolo e capirete cosa ho provato.
Dopo 3 ore di spettacolo ero cotta, sudatissima, ma piena di adrenalina. Avrei potuto continuare per altre tre ore senza sosta.
Un saggio che difficilmente dimenticherò. Perché è stato intenso, divertente con tanti ragazzi e insegnanti con il quale ho condiviso un anno della mia vita. Me lo sono goduta completamente perché ha concluso in bellezza un bel percorso di vita.
Da questo saggio inizia un nuovo viaggio, con una nuova me, più consapevole del suo corpo e più consapevole del fatto che per crescere bisogna provare nuove strade e non pensare mai di essere arrivato.
Il viaggio comincia laddove il ritmo del cuore s’espone al vento della paura.
(Fabrizio Resca)
Foto del gentilissimo e professionale Franco Aresi www.francoaresi.com. Grazie per essere stato lì con noi