Senza forze. Impaurito. Vuoto.
Gli stati d’animo chi è stato vittima di una violenza.
Ma non solo: ciò che davvero devasta l’essere umano è la paura che possa succedere di nuovo. Il terrore che non sia finita lì: torneranno quel dolore e quell’umiliazione? Quando? Domani? Stasera?
L’elemento più spaventoso, nel subire una violenza, è la distruzione della dignità. Qualcosa di simile, e meglio di me, l’aveva già detta Nieztsche ne La Gaia Scienza:
“Che cos’è per te la cosa più umana? Risparmiare vergogna a qualcuno.”
Il cancro che inesorabile continua a lavorare dentro la vittima è il lascito più terribile di tutta questa brutta storia. È il nemico più feroce. E sta nella metà oscura di tutti noi, in quella parte che di solito lasciamo nascosta sotto una coltre di perbenismo, di morale, di socialità. Di mondano.
Quando, però, l’esperire entra nel campo degli istinti, la metà oscura, finalmente, esplode. E si ribella. Laddove non c’è morale, esplode l’animale.
E l’animale non accetta di subire alcuna violenza.
Come tradurre tutto ciò in cinema?
Da questa domanda parte il progetto StopIt che poi ha preso il nome di “Lo sport difende, la violenza offende“, che abbiamo realizzato con Valentina D’Amico e con l’aiuto di Eliana Colomo (aiuto regia), Cristina Colomo (make-up) e il supporto di Valeria Bonalume per la coreografia di pole dance.
É successo qualcosa, in un inquetante non-luogo. Non sappiamo cosa, non lo sapremo mai.
Ma qualcosa è successo.
Una ragazza si alza da terra. È senza forze. È impaurita. È vuota.
Un time-lapse può molto: può trasformare, può scatenare (togliere catene a) la metà oscura. Ed è lei, la parte animale, che proteggerà la parte umana, che combatterà per lei, che cercherà di riportare un po’ di giustizia. Con la forza che manca alla vittima, e senza paura di nulla. E restando segreta garante della sua dignità.
Solo l’unione e il rispetto della metà umana e di quella animale possono garantire equilibrio alla vita. Di tutti. Persino del carnefice.
Con la speranza che il segnale delle parabole iniziali possa raggiungere le orecchie più sorde.
Il video uscirà il 25 Novembre, nel frattempo contribuisci anche tu al progetto dedicando e condividendo una tua foto dell’allenamento con l’hashtag #LoSportDifende.
Lo sport difende, la violenza offende
Con il patrocinio di Telefono Rosa e Assist Associazioni Atleta Nazionale.